La liberazione della giornalista italiana Cecilia Sala

Cecilia Sala, giornalista italiana imprigionata in Iran, è stata liberata l’8 gennaio 2025 grazie ad un veloce e efficace lavoro del governo italiano.

 Nel momento in cui le è stato comunicato che sarebbe stata liberata, Cecilia era incredula. Quando ha rivisto i raggi del sole dal finestrino della macchina diretta all’aeroporto dove l’aspettava un aereo privato, ha riso dopo tanto tempo. E ha ammirato con occhi diversi una città che è stata sempre nel suo cuore.  Il ritorno a casa è stato commovente : ad aspettarla in aeroporto c’era il fidanzato giornalista Daniele Ranieri e i genitori con i quali ha scambiato un caloroso abbraccio.Ma il momento più importante è stato il saluto con la presidente Meloni che le ha detto: “È tutto finito, ora riposati al resto ci pensiamo noi”

Cecilia è stata imprigionata per venti giorni nel carcere di Evin, il periodo della sua permanenza in carcere è stato duro. Tutti i prigionieri detenuti vivono condizioni durissime: dormiva per terra senza un materasso, in una cella piccolissima. Le comunicazioni esterne erano limitatissime, ma dalle sue telefonate alla madre siamo riusciti a ricavare molte informazioni importanti. Tutti i pacchi che le sono stati inviati non le sono mai arrivati e le è stato tolto l’uso degli occhiali. Cecilia per passare il tempo leggeva gli ingredienti della busta del pane, pur essendo in iraniano. Chiese di avere un libro da leggere accontentandosi anche del Corano, pur essendo in iraniano, ma le è stato impedito perché questa richiesta è stata considerata un segno di disprezzo verso la religione musulmana. Contava i minuti, ed un giorno vide una farfalla posarsi sul davanzale, ed assieme alla sua compagna, Cecilia lo prese come un segno che sarebbe stata liberata presto. Lei e la sua compagna di cella si sorrisero, pur non capendosi o parlando la stessa lingua. La sua compagna di cella, infatti, è stata imprigionata perché un filo di capelli le usciva dal velo, Cecilia non ha voluto rilasciare troppe informazioni su di lei per una questione di privacy. 

L’Italia si è spesa sin da subito per la sua liberazione. Il presidente Mattarella nel discorso di fine anno ha parlato di Cecilia Sala: “Le siamo vicini in attesa di rivederla al più presto in Italia. Quanto avviene mette in evidenza ancora una volta il valore della libera informazione. Ci sono tanti giornalisti che rischiano la vita per documentare ciò che accade nelle sciagurate guerre ai confini dell’Europa, in medio oriente e altrove. Spesso pagano a caro prezzo il servizio che rendono alla comunità.”  

Mentre era in Iran per registrare un nuovo episodio del suo podcast giornaliero, Stories, il 19 Dicembre è stata arrestata in Teheran, mentre soggiornava nel suo hotel, senza sapere il perché.  Questo è diventato noto solo il 27 dicembre. Il 30 dicembre, il Ministero della Cultura iraniana ha confermato di averla arrestata per aver “violato le leggi della Repubblica islamica”, senza precisare di quale Cecilia abbia infranto. Questo arresto è stato utilizzato come ricatto indiretto per la liberazione di Mohammed Abedini, ingegnere iraniano arrestato a Milano su mandato estero (americano) per violazione della legislazione americana sulle sanzioni, per aver inviato componenti elettronici sofisticati di manifattura statunitense all’Iran .

Cecilia Sala è una giornalista italiana specializzata in giornalismo politico e estero, sia come autrice che come corrispondente di guerra.  È nata il 26 luglio 1995 a Roma. Suo padre è Renato Sala, un consulente e direttore indipendente della Banca Monte dei Paschi di Siena. Sua madre è Elisabetta Vernoni, manager e attivista ambientale.  Nel 2015 ha iniziato a lavorare come corrispondente e reporter per Vice, poi come giornalista per il programma televisivo La7 nel 2016. In seguito ha scritto per L’Espresso, Vanity Fair e ha anche lavorato per RAI. Nel 2019 si è iscritta all’Ordine Italiano dei Giornalisti del Lazio, per diventare ufficialmente  giornalista professionista.  Durante la sua carriera lavorativa ha riferito come corrispondente straniero dal Venezuela e dal Cile, corrispondente di guerra in Afghanistan e dall’Ucraina. Ha riferito anche dall’ Iran, sia prima che durante il conflitto Israele-Iran.

Siamo contente del ritorno di Cecilia che é sempre stata un punto di riferimento per i giovani, con il suo modo oggettivo di descrivere gli avvenimenti nei suoi podcast e nei suoi libri di politica estera ha attirato molti ragazzi e ragazze al mondo del giornalismo . 

   Francesca Giordano , Eva Scuccimarri , Gaia Agacan e Rebecca Carratta di 2A

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