I fattori più evidenti che contraddistinguono questo cambiamento sono: l’innovazione della tecnologia, la globalizzazione, il cambiamento climatico e l’attenzione verso la sostenibilità e la preservazione della Terra.
Non è la prima volta che la tecnologia consente “strappi” importanti in questo percorso: pensiamo alla stampa e alle altre scoperte rivoluzionarie, tutto ciò era il seme della maestosa madre del digitale: la tecnologia.
Ormai l’uomo siede davanti al digitale e nei suoi pensieri viaggiano contenuti, informazioni e
aggiornamenti sui social.
La mente dell’uomo è coperta dal sostegno della tecnologia, a tal punto da ritenere che, in un
possibile futuro, possa dominare la scienza e il lavoro.
Il digitale non è solo uno strumento tecnologico ma è un sistema di comunicazione dal punto di
vista mondiale.
La conferma è intorno a noi con famosi social come Tik Tok, Facebook, Instagram.
Lo sviluppo costante della tecnologia e di dispositivi all’avanguardia come lo smartphone, i social o
la realtà aumentata, hanno incrementato il loro utilizzo da parte degli utenti di ogni generazione, in
particolare da parte dei giovani.
LA DIPENDENZA DEI GIOVANI DALLA TECNOLOGIA
In Italia l’85% dei giovani, tra gli 11 e i 17 anni, decide di avvalersi quotidianamente dello
smartphone; il 72% naviga su internet tutti i giorni; sono almeno trecentomila le persone, tra i 12 e
i 25 anni che soffrono della sempre più diffusa dipendenza da internet.
Ormai è acclarato che l’utilizzo spropositato dei social, può contribuire alla diffusione di malessere
psicologico, isolamento sociale e dipendenza.
La pandemia con la derivata “chiusura” pur creando nuovi metodi di lavoro, formazione e
interazione, ha in accelerato e reso pervasive queste problematiche, soprattutto nei soggetti più
fragili.
La maggior parte dei giovani, usa la tecnologia in assoluta autonomia. Nei soggetti più fragili o in
fase di sviluppo è molto più probabile che ci sia un maggiore abuso della tecnologia co specifici
rischi: mancanza o scarsa qualità del sonno, danni alla vista, dolori muscolari, un’esposizione in
generale ai pericoli, sia fisici che psicologici, sbalzi di umore, disorientamento con la realtà, ansia,
attacchi di panico e depressione. Anche il fenomeno degli Hikikomori (ritiro sociale cronico) può
avere tra le concause, un uso distorto della tecnologia. La dipendenza tecnologica può sfociare in
malattie psichiatriche.
ASPETTI POSITIVI PER I GIOVANI
Sicuramente, la tecnologia possiede molti aspetti positivi, soprattutto quelli riguardanti le
interazioni sociali e l’accessibilità delle informazioni. L’interazione online potrebbe essere uno
strumento molto utile per combattere la timidezza per riuscire a relazionarsi con più facilità con gli
altri. I giovani, in particolare, in questo modo possono dare meno peso a quello che percepiscono
come un giudizio costante per il loro aspetto fisico. Le nuove tecnologie, inoltre, soprattutto per i
ragazzi sono una fonte di divertimento, creatività e fantasia. La realtà virtuale e i videogiochi ne
sono un esempio.
UN SOSTEGNO PER I GIOVANI
E’ necessario dunque che vi sia un utilizzo consapevole e adeguato da parte dei giovani dei mezzi
tecnologici a disposizione. I genitori e gli adulti di riferimento svolgono un ruolo fondamentale
nella prevenzione dei comportamenti potenzialmente pericolosi nell’uso della tecnologia. Una
relazione genitore-figlio sana e umanamente ricca, certamente può contribuire a prevenire il rischio
di dipendenza e a diminuire il livello di ansia sociale, oggi sempre più diffusa tra i giovani.
I ragazzi devono imparare ad autoregolarsi e autogestirsi assumendo un atteggiamento critico
rispetto al web.
Anche le associazioni sportive possono essere una leva importante nel senso di un atteggiamento
equilibrato nei comportamenti “tecnologici”.
Nel corso degli anni diverse istituzioni, organizzazioni e aziende hanno intrapreso molteplici passi
in avanti all’interno della scuola e di enti esterni per garantire l’uso positivo e soprattutto
consapevole delle modalità della tecnologia da parte dei più giovani. La scuola rappresenta un
luogo sicuro per i ragazzi ed ha una grande responsabilità, mezzi e risorse per rendere primario il
benessere dei giovani e degli insegnanti.
Per promuovere un avvicinamento sociale tra i giovani potrebbe essere interessante diffondere
ancora più iniziative da parte di musei, teatri, cinema e luoghi culturali.
Giuseppe D’Oronzo 2A
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