Il 27 novembre 2023 tutte le classi terze della nostra scuola si sono recate presso il teatro “Anche Cinema” di Bari per assistere a uno spettacolo sull’educazione alla legalità.
Lo spettacolo era incentrato sulla vita di due tra i più importanti magistrati, che hanno dedicato la loro vita alla lotta contro la mafia: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, nati rispettivamente il 18 maggio 1939 e il 19 gennaio 1940, furono due tra le persone più coraggiose che il nostro pianeta abbia mai ospitato.
Si incontrarono per la prima volta da piccolini, mentre giocavano a pallone nella piazza del quartiere, però si persero facilmente di vista. Si rincontreranno anni dopo alla Facoltà di Giurisprudenza di Palermo.
Lottarono in particolare contro la mafia siciliana che, in quel periodo storico, aveva potere su tutto.
“Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo.” disse Paolo Borsellino, sottolineando che, con la buona volontà, chiunque poteva farcela.
Riuscirono a fondare il “pool antimafia”, riunendo la maggior parte dei magistrati di quell’epoca che lottavano per un obiettivo comune: sconfiggere la criminalità organizzata.
Giovanni Falcone fu ucciso il 23 maggio 1992 sull’autostrada A29 in corrispondenza di Capaci (Palermo) da una bomba con un’enorme potenza, circa 500kg di tritolo.
La strage avvenne cinque giorni dopo il suo cinquantatreesimo compleanno.
Con lui persero la vita la moglie Francesca Morvillo e i tre agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro tutti di origine pugliese.
Cinquantasette giorni dopo, esattamente il 19 luglio, in Via d’Amelio morì Paolo Borsellino sotto casa della madre.
Un’autobomba era stata piazzata nel citofono del palazzo della madre.
Morirono insieme a lui cinque agenti di scorta Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Emanuela Loi (prima donna a far parte di una scorta e anche prima donna della Polizia di Stato a morire in servizio) e Claudio Traina.
Per entrambi gli attentati mandante fu Cosa Nostra, ossia la mafia siciliana.
Ogni anno in tutta Italia, il 23 maggio alle ore 17:58 (ore in cui è avvenuta la prima strage), ci si ferma per con un minuto di silenzio.
A Palermo, viene commemorato quel giorno, attraverso il suono del Silenzio da parte della Polizia di Stato sotto l’Albero Falcone in Via Notarbartolo.
«Chi tace e chi piega la testa muore ogni volta che lo fa, chi parla e chi cammina a testa alta muore una volta sola».
«L’importante non è stabilire se uno ha paura o meno, è saper convivere con la propria paura e non farsi condizionare dalla stessa. Ecco, il coraggio è questo, altrimenti non è più coraggio ma incoscienza»
«Mi uccideranno, ma non sarà una vendetta della mafia, la mafia non si vendica. Forse saranno mafiosi quelli che materialmente mi uccideranno, ma quelli che avranno voluto la mia morte saranno altri.»
«Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola.»
Queste alcune frasi pronunciate dai due magistrati che dovrebbero essere ricordate e tramandate.
Camilla Sisto
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