d’età in forma fisica ,ma lo ha fatto in forma psicologica. Certo inizialmente abbiamo pensato : “Wow niente
scuola finalmente per due settimane, non dovremo svegliarci presto la mattina”ma non sapevamo che quelle
due settimane si sarebbero trasformate in 3 mesi interminabili rinchiusi come degli animali in gabbia. La
scuola fu rimpiazzata dalla didattica a distanza, nei primi momenti fu molto entusiasmante, risultava molto
meno faticosa rispetto alle normali lezioni in presenza. Non eravamo a conoscenza del fatto che quei tre mesi
avrebbero cambiato drasticamente la nostra vita. Col susseguirsi dei giorni la scuola ,i nostri compagni,i
nostri amici, i nostri parenti e respirare un po’ d’aria fresca iniziavano a mancare sempre di più e l’unico
modo per comunicare con i nostri cari erano le videochiamate con i nostri dispositivi elettronici senza avere
un contatto fisico. Ci sentivamo soli, provavamo costantemente un senso di stanchezza e avevamo continui
sbalzi d’umore; molti adolescenti hanno iniziato ad avvertire una sensazione di “depressione” ,invece altri cominciato
a soffrire di questa malattia. Iniziavamo a perdere la memoria e l’ansia era diventata la nostra migliore
amica, insieme alla paura che un nostro amico o un nostro parente potesse essere contagiato dal coronavirus;
in aggiunta a questo parecchi ragazzi hanno sofferto di insonnia.
L’ultimo giorno di scuola dell’anno passato non è stato quello desiderato: invece di festeggiare fuori dalla scuola
con tutti i nostri compagni ci siamo ritrovati a chiudere la nostra solita video lezione da soli nella nostra
camera dove abbiamo passato la maggior parte del nostro tempo, se non tutto. Dopo aver passato la nostra
estate felici e spensierati come se non fosse successo niente, a settembre finalmente si torna tra i banchi di
scuola ed è qui che inizia l’altalena: da fine ottobre in Puglia ogni famiglia ha potuto decidere se far tornare
il proprio figlio a scuola oppure farlo rimanere in didattica a distanza; noi ragazzi da tutte e due le parti
sentivamo un senso di instabilità e pensavamo di essere considerati degli oggetti da spostare in qualsiasi
momento a piacimento dei governatori.
Purtroppo la situazione non è cambiata molto, il COVID ci ha portato via molti dei nostri parenti e tanto
tempo da passare insieme alla nostra famiglia e ai nostri amici; ci sta privando dall’inizio di quello che
dovrebbe essere il periodo più bello della nostra vita e tutt’ora proviamo solo un forte desiderio di voler uscire
da questo incubo e di tornare una volta per tutte alla normalità, anche se in questo momento non è ancora
possibile proviamo almeno ad avvicinarci.
Mariavittoria Contini, Elisabetta Gentile, Dalila Triggiani 3B
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